A poche ore dalla presunta ufficializzazione dell’app Pokémon GO anche in Italia, arriva dagli USA la notizia del primo incidente dovuto proprio all’applicazione sviluppata da Niantic. È finito contro una pianta mentre giocava a Pokémon GO con il suo smartphone il 28enne residente a Auburn (New York) che per sua fortuna ha riportato “solo” varie ferite alle gambe oltre che un evidente stato di shock. Per sua stessa ammissione il ragazzo ha confermato alla stampa locale di essersi distratto mentre giocava con il proprio dispositivo alla tanto conclamata app Pokémon GO. Seppur l’indagine sia ancora in corso, i primi rilevamenti effettuati dagli agenti intervenuti sul posto sembrano confermare le dinamiche dell’incidente. La chiamata sopraggiunta alla centrale poco prima delle 23:00, riportava di un’uscita fuoristrada di un veicolo che avrebbe terminato la sua corsa contro un albero.

A nulla sono valse, dunque, le raccomandazioni diramate dal Dipartimento dei Trasporti dello Stato di Washington e dalla polizia statunitense nei giorni scorsi che vietavano l’utilizzo dell’applicazione mentre si è al volante. Inutili, certamente, questi consigli alla luce dell’odierna notizia che ha già fatto il giro del mondo. Basterebbe il buonsenso, ma quest’incidente non è che l’ultimo di una serie di incresciosi episodi che hanno coinvolto vari giocatori nei paesi in cui è già stata rilasciata l’applicazione. Nel web rimbalzano notizie di persone che denunciano violazioni di domicilio, di giocatori che, intenti a scovare qualche raro Pokémon, scoprono cadaveri o si ritrovano a girovagare per musei, chiese ed aree riservate di ospedali, noncuranti dell’inopportunità delle loro azioni.

Queste tristi vicende e il caso del guidatore statunitense devono far riflettere. I rischi sono dietro l’angolo, una distrazione può costare cara oltre a far perdere la dignità. La grande eco mediatica che sta avendo Pokémon GO, la capillare diffusione di terminali su cui può girare questo gioco e la rapida ascesa del titolo tra i downloads degli store fa aumentare i possibili pericoli per i giocatori e non. Il fulcro attorno a cui ruota questo discorso, ci ripetiamo, è quell’educazione al gioco e al buonsenso che (da gamers) reputiamo sottile, tanto più in questo caso dove il concetto stesso di gioco vede la realtà come protagonista. La realtà aumentata se da un lato celebra l’evoluzione, il progresso e le possibilità offerte dagli ultimi ritrovati in termini di gaming, dall’altro può minare quegli equilibri che dovrebbero rimanere stabili. La realtà virtuale, aumentata o che dir si voglia, non va confusa con il piano reale ed empirico. Fra poco Pokémon GO sbarcherà anche in Italia, l’appello è dunque quello ad un uso moderato e consapevole di questo gioco. Alla luce dei fatti la domanda, in fondo, che ci dobbiamo porre è questa: “Vale la pena rischiare la vita per Pikachu e compagni?

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